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Cosa succede al profilo social di un utente dopo la sua morte? La vita social è al centro della guida illustrata da WebpageFX.com.

Post Mortem Social

 

Dopo sei mesi di inattività, Twitter cancella il profilo. Ben diverso il modus operandi di Facebook, invece, e della gran parte degli altri social network: il profilo, in questi casi, viene disattivato soltanto in caso di richiesta da parte di un familiare o di un agente delle forze dell’ordine.

Il social blu consente, però, di trasformare il profilo di una persona amata scomparsa in una pagina commemorativa. La timeline diventa, così, accessibile soltanto agli amici, a seconda delle impostazioni della privacy dell’account, e non è più modificabile; il profilo non potrà essere visualizzato tra le ‘persone che potresti conoscere’ e non apparirà in spazi come i promemoria dei compleanni.

Una soluzione pensata per cercare di evitare dolorosi e spiacevoli episodi, come la visualizzazione di foto della persona scomparsa nella propria home. Un articolo pubblicato dal New York Times, ripreso dal sito Smart is Better, ha raccolto la testimonianza di Courtney Purvin, che ha definito uno shock il suggerimento del social di Zuckerberg di rimettersi in contatto con un amico scomparso che aveva suonato il pianoforte al suo matrimonio ben quattro anni prima. Nello stesso articolo, un portavoce di Facebook, ha dichiarato: “Siamo consapevoli che veder comparire la foto di un amico o un parente che è morto può essere molto doloroso, ma visto il numero di persone che muoiono ogni giorno probabilmente non saremo mai in grado di tenere il passo”.
Il social blu cresce, infatti, in maniera esponenziale ed è arrivato a superare il miliardo di utenti. Una ricerca condotta da Xkcd ha stimato che nel 2065 gli utenti deceduti saranno più numerosi dei vivi.

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