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Le mire di Apple ai nostri salotti non sono un mistero, soprattutto da quando Tim Cook ha preso il posto di Steve Jobs. Il visionario fondatore di Cupertino ha sempre relegato il tema della televisione nella lista degli hobby, mentre il suo successore non ha mai fatto mistero di essere “molto interessato a un settore fermo da 20-30 anni”.

La dichiarazione risale al 2013, anno in cui le voci di un impegno della casa della Mela sia sul fronte dei contenuti sia su quello di un rinnovamento dell’hardware si sono fatte più sostenute.

Adesso dovremmo essere a un passo dalla mossa vera e propria. Anzi, dalle mosse: dopo anni in cui si parla di un televisore vero e proprio, è di una settimana fa l’indiscrezione su un lancio autunnale di una Web tv targata Apple e realizzata in collaborazione con le emittenti televisive, quelle statunitensi per ora. Nelle ultime ore ha preso corpo anche l’ipotesi di una presentazione in giugno, nel corso dell’annuale conferenza degli sviluppatori Worldwide Developers Conference, della versione rinnovata del set-top-box Apple Tv.

L’ultima versione della Apple Tv risale al 2012. Durante la prossima conferenza degli sviluppatori verrà lanciata quella rinnovata con un cartellino destinato a superare i 69 dollari attuali. La scatoletta sarebbe stata ritoccata sia esteriormente sia al suo interno, con il nuovo chip A8 o una variante dello stesso e un deciso aumento della memoria, ben oltre gli 8 GB correnti. A bordo salirà Siri, dando la possibilità di impartire comandi vocali relativi ai contenuti che si desidera guardare ma anche agli elettrodomestici collegati a HomeKit. La nuova Apple Tv è stata pensata infatti per diventare il cuore pulsante della casa connessa di Cupertino. E ancora, in rampa di lancio dovrebbe esserci un negozio di applicazioni ad hoc con un occhio di riguardo per i videogiochi.

Durante la conferenza di giugno dovrebbe infatti vedere la luce anche il nuovo servizio di streaming musicale curato da Beatsmarchio acquistato da Apple per 3 miliardi di dollari lo scorso anno.

Apple TV

La nuova Apple Tv sarà più sottile di quella in commercio e dotata di un nuovo telecomando, presumibilmente riprogettato per rispondere ai comandi vocali come fa quello della Fire Tv di Amazon. Sullo schermo, come su quelli di iPhone e iPad, dovrebbe trovare spazio il nuovo servizio di musica in streaming basato sulla tecnologia di Beats Music. Anche in questo caso la novità è attesa in occasione della conferenza di giugno: 8 dollari al mese per accedere al catalogo di canzoni e alle sequenze di brani curate da personaggi di spicco.

Il contributo più importante alla “causa” di Cupertino dovrebbe arrivare dagli Stati Uniti e i salotti raggiunti a livello globale dovrebbero essere 35 milioni nei prossimi tre anni.

Business Insider prova a fare i conti in tasca alla televisione della Mela. Lo scorso anno il set-to-box ha venduto più di 25 milioni di pezzi in tutto il mondo. Con un deciso contribuito da parte degli Stati Uniti, previsione coerente con gli accordi in cantiere con le emittenti, si dovrebbe arrivare a 35 milioni di salotti presidiati entro il 2018.

La mossa di Apple risponde a quelle analoghe di Amazon e Google.

Il settore dello streaming video è già molto popolato e folto (qui tutti i servizi presenti in Italia), tra cui spiccano le soluzioni (di nuova generazione) degli storici rivali. A partire, in ordine di tempo, da Amazon. La Fire Tv è arrivata lo scorso aprile ed è tutt’ora disponibile solo negli Stati Uniti. In grado di rispondere ai comandi vocali, ha un cartellino da 99 dollari. Stesso prezzo e “orecchio” sensibile per il Nexus Player di Google, che come la Apple Tv in rampa di lancio ha nell’attività videoludica uno degli aspetti principali. Il debutto in Europa (e in Giappone) dovrebbe essere imminente. Mountain View propone anche la chiavetta Chromecast, già acquistabile nei nostri confini a 35 euro e in grado di proiettare sul tv i contenuti presenti su smartphone e tablet. Il terzo attore del settore è Roku, con chiavette e scatolette dai 50 ai 100 dollari.

Mentre dunque Apple Tv è attesa per giugno, i cinesi di Xiaomi sono pronti a calare la carta domani, martedì 24 marzo.

Per avere conferma delle intenzioni di Apple bisognerà aspettare qualche mese. La cinese Xiaomi, capace di chiudere l’ultimo trimestre del 2014 ai piedi del podio del mercato smartphone, è invece già pronta a togliere il velo alla terza generazione della sua Mi Tv. Si tratta in questo caso di uno schermo - smart e basato sul sistema operativo Android - vero e proprio, limitato per ora al mercato cinese. Le voci della vigilia fanno riferimento a due modelli, un full-HD di dimensioni contenute e un 4K con una diagonale più consistente. Nel portafoglio prodotti di Xiaomi c’è anche il set-top-box Mi Box, altro dispositivo che possiamo osservare solo da lontano. Il mercato europeo verrà presidiato nel corso di quest’anno con la vendita (si parla di quella autorizzata, mentre i canali non ufficiali sono già accessibili) online di braccialetti per il fitness, cuffie o batterie.

 

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