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Dal 21 luglio i servizi di avviso di chiamata “LoSai” e “Chiama Ora” di Tim, e “Recall” e “Chiamami” di Vodafone, prima offerti gratuitamente ai clienti delle due compagnie, diventeranno a pagamento.

Sms di avviso a pagamento per #Vodafone e #Tim

 

Si tratta di quelle opzioni, attivate in automatico al momento della sottoscrizione, che consentono di ricevere sms di notifica quando si libera un numero occupato o se qualcuno prova a chiamarci quando siamo irraggiungibili. Ora, in modo altrettanto automatico, al servizio verrà applicato un costo: 1,9 euro ogni quattro mesi per i clienti Tim con ricaricabile, 48 cent al mese (dal 7 settembre) per quelli con abbonamento. Per Vodafone si parla di 6 centesimi per ogni giorno di utilizzo, quindi fino a 1,9 euro al mese. Per evitare l’aumento è sufficiente contattare la propria compagnia tramite i numeri gratuiti 40920 (Tim) o 42070 (Vodafone) e chiedere che l’opzione venga disattivata, gratuitamente. In caso si voglia continuare ad usufruire del servizio, bisognerà invece rassegnarsi a pagarlo. 

Un costo aggiuntivo non è mai qualcosa di piacevole, ma questa volta le polemiche si sono concentrate sulle modalità di comunicazione: un semplice sms preceduto da alcune comunicazioni legali sui giornali. Sul sito di Tim la variazione è indicata in fondo alla pagina dedicata ai servizi di gestione delle chiamate, mentre quello di Vodafone si avvisa della modifica «di alcuni servizi inclusi nei piani tariffari» senza specificare quali. «I due gestori se la stanno prendendo molto comoda nell’informare i propri clienti della prossima novità. E coloro che hanno attivato questi servizi sulla propria linea corrono il rischio di ritrovarsi addebitati dei costi che non sospettavano di dover sostenere», si legge nel comunicato della Federconsumatori. In effetti su Twitter e Facebook molti utenti sembrano spiazzati e sono diversi quelli che sostengono di non essere stati avvisati della variazione e cercano conferma della notizia.

Il Codacons è ancora più esplicito e accusa le due compagnie di voler scaricare sugli abbonati il taglio del costo del roaming, imposto dalla Ue ed entrato in vigore il primo Luglio. «Presenteremo oggi stesso un esposto all’Autorità per le comunicazioni, affinché faccia chiarezza su tale vicenda», annuncia il presidente, #CarloRienzi. Nessuna reazione ufficiale, per ora, dalle due aziende che si limitano a rispondere ai clienti tramite i loro profili social. In effetti su Twitter e Facebook molti utenti sembrano spiazzati e sono diversi quelli che sostengono di non essere stati avvisati della variazione e cercano conferma della notizia. A un ragazzo che minaccia di cambiare gestore, la Tim risponde che le modifiche «sono atte a rinnovare ed aumentare la qualità di alcuni servizi» e ne difende «il prezzo molto contenuto». Vodafone, che ha addolcito la pillola offrendo nello stesso messaggio con cui avvisa della variazione della tariffa alcune offerte speciali, si limita a comunicare a chiunque chieda maggiori informazioni le modalità per la disattivazione delle opzioni “Recall” e “Chiamami”.

Nessuna variazione in vista, almeno per ora, per i clienti Wind e Tre.

 

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