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A chi non è mai capitato di mettersi alla guida di notte, magari stanchi e un pò assonnati? Bhè se leggete questo articolo evidentemente ve la siete sempre cavata, ma sfidare la sorte non è mai una buona idea.

Seeing Machines

 

Con questi presupposti nasce Seeing Machines, una startup australiana, ha progettato una videocamera intelligente da collocare sul cruscotto che studia i movimenti facciali del guidatore e riconosce quelli della stanchezza o della sonnolenza.  Un modo per mandare un segnale e avvertire chi sta al volante che è ora di fare una pausa e parcheggiare l’auto.

Ma come fa un occhio elettronico ad accorgersi della stanchezza? Il software è progettato per contare e misurare la frequenza dei battiti delle ciglia, ad esempio, e se rileva attraverso i movimenti della testa e degli occhi che la concentrazione sta scemando manda un avviso acustico per sventare possibili incidenti. Tutto questo funziona anche se il conducente indossa gli occhiali da sole.

Il sistema riesce anche ad agire preventivamente al posto di chi guida. Non solo avverte se si accorge che lo sguardo devia dalla strada per fermarsi troppo a lungo sullo schermo dove scorrono le informazioni relative alla musica, ma frena in tempo, se l’auto avanza verso un pericolo di cui il conducente non si è ancora accorto.

Il prototipo di Seeing Machines è stato montato sulla nuova sportiva Jaguar F-Type che si avvale dei servizi Intel e che è stata presentata a Las Vegas all’interno della Fiera di Elettronica di consumo. La speranza è che come per l'airbag, anche Seeing Machines diventi uno standard da integrare su tutti i veicoli per salvare solo in Italia circa 1000 vite l'anno.

 

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